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Sistema delle relazioni industriali in Italia alla luce del “caso” Fiat

 Il “caso” Fiat certamente ha il merito di essere l’apri pista all’esame/revisione del sistema delle relazioni industriali in Italia. Gli autorevoli interventi sul “caso” hanno messo in evidenza pregi e difetti dell’attuale sistema così approvando, più o meno, o disapprovando l’azione dell’a.d. Marchionne. Sull’argomento è intervenuto anche il Presidente Napolitano. Sicuramente essa costituisce un case study. Per migliorare e/o aggiornare il nostro sistema delle relazioni industriali.

L’analisi che segue vuole riepilogare il “caso” sottoponendo all’attenzione i passaggi e gli interventi che si sono registrati provando a trovare riferimenti utili per contribuire, nel piccolo, al (ri)esame del sistema delle relazioni industriali.

Partendo dal piano per Pomigliano (leggi l’accordo sottoscritto). Per poi passare a Mirafiori (leggi l’accordo sottoscritto).

Con riferimento all’argomento si segnala l’intervento sul Sole 24 ore (2.9.10) di Ignazio Cipolletta Accordi separati con regole certe con la contestuale intervista dal già Ministro del Lavoro Damiano sullo stessa edizione, Intervista a Cesare Damiano – “Dico sì al patto di Marchionne. E’ l’ora del dialogo”. Il primo, pure richiamando l’ articolo sul Sole 24 ore (24.8.10) di Debenedetti Franco Senza tregua non c’è crescita, ritiene che Se l’accordo non coinvolge tutte le parti, è necessario disporre di un sistema di regole che verifichi le rappresentanze, determini chi abbia diritto a negoziare e definisca le modalità di approvazione e di applicazione dei contenuti del negoziato verso tutti i lavoratori per cui occorre definire regole per le deroghe ai contratti nazionali e per l’applicazione delle clausole di tregua al fine di rendere applicabile l’accordo di Pomigliano. Il secondo proprio su Pomigliano indica che per l’accordo si è espressa la maggioranza dei lavoratori e tutti devono tenere conto del risultato. Sulla posizione di Marchionne Marco Vitale, economista, gli riconosce apprezzamento: vedi L’espresso 20.1.11 Intervista a Marco Vitale – Bravo Marchionne autonomo dalla famiglia

La posizione del sindacato. In particolare della Fiom (Panorama 16.9.2010: L’affondo – Fermate la storia, la Fiom vuol scendere di Giannino Oscar e A Melfi cade un muro (quello del silenzio) di Rossitto Antonio)

Si ritiene utile segnalare ancora la posizione di autorevoli giuslavoristi: su La Stampa del 14.1.11. Su Repubblica 28.1.12 Fiat sfrutta la norma Sacconi sui contratti. Il giudice: giusto estendere il modello-Pomigliano di Griseri Paolo: la sentenza è reperibile sul sito della Dpl Modena.

La documentazione qui segnalate è reperita dalla rassegna stampa del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Da Adapt si segnala il Bollettino speciale Adapt 13 gennaio 2011, n. 44, Emmanuele Massagli e Giancamillo Palmerini (a cura di), Mirafiori, Pomigliano: Fabbrica Italiana Relazioni Industriali.

Dal Centro Studi di Diritto del Lavoro Europeo “Massimo D’Antona si segnalano i W.P. C.S.D.L.E. “Massimo D’Antona” di Andrea Bollani, Contratti collettivi separati e accesso ai diritti sindacali nel prisma degli accordi Fiat del 2010, n. 124/2011; Franco Carinci
L’accordo interconfederale del 28 giugno 2011: armistizio o pace?, n. 125/2011; Franco Scarpelli, Rappresentatività e contrattazione tra l’accordo unitario di giugno e le discutibili ingerenze del legislatore, n. 127/2011; Giuseppe Ferraro, Il contratto collettivo dopo l’art. 8 del decreto n. 138/2011 n. 129/201;  Adalberto Perulli – Valerio Speziale, L’articolo 8 della legge 14 settembre 2011, n. 148 e la “rivoluzione di Agosto” del Diritto del lavoro, n. 132/2011; Franco Carinci, Al capezzale del sistema contrattuale: il giudice, il sindacato, il legislatore, n. 133/2011; Edoardo Ales, Dal “caso FIAT” al “caso Italia”. Il diritto del lavoro “di prossimità”, le sue scaturigini e i suoi limiti costituzionali, n. 134/2011