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La responsabilità solidale del committente

Normativa:

> Art. 1655 Codice Civile L’appalto è il contratto col quale una parte assume, con organizzazione dei mezzi necessari e con gestione a proprio rischio, il compimento di un’opera o di un servizio verso un corrispettivo in danaro.

> Art.1676 Codice Civile Coloro che, alle dipendenze dell’appaltatore, hanno dato la loro attivit per eseguire l’opera o per prestare il servizio possono proporre azione diretta contro il committente per conseguire quanto loro dovuto, fino alla concorrenza del debito che il committente ha verso l’appaltatore nel tempo in cui essi propongono la domanda.

> Art. 2112 Codice Civile In caso di trasferimento d’azienda , il rapporto di lavoro continua con il cessionario ed il lavoratore conserva tutti i diritti che ne derivano.
Il cedente ed il cessionario sono obbligati, in solido, per tutti i crediti che il lavoratore aveva al tempo del trasferimento. Con le procedure di cui agli articoli 410 e 411 del codice di procedura civile il lavoratore può consentire la liberazione del cedente dalle obbligazioni derivanti dal rapporto di lavoro.
Il cessionario è tenuto ad applicare i trattamenti economici e normativi previsti dai contratti collettivinazionali, territoriali ed aziendali vigenti alla data del trasferimento, fino alla loro scadenza, salvo che siano sostituiti da altri contratti collettivi applicabili all’impresa del ces20sionario. L’effetto di sostituzione si produce esclusivamente fra contratti collettivi del medesimo livello.
Ferma restando la facoltà di esercitare il recesso ai sensi della normativa in materia di licenziamenti, il trasferimento d’azienda non costituisce di per sé motivo di licenziamento. Il lavoratore, le cui condizioni di lavoro subiscono una sostanziale modifica nei tre mesi successivi al trasferimento d’azienda, può rassegnare le proprie dimissioni con gli effetti di cui all’articolo 2119, primo comma.
Ai fini e per gli effetti di cui al presente articolo si intende per trasferimento d’azienda qualsiasi operazione che, in seguito a cessione contrattuale o fusione, comporti il mutamento nella titolarità di un’attività economica organizzata, con o senza scopo di lucro, preesistente al trasferimento e che conserva nel trasferimento la propria identità a prescindere dalla tipologia negoziale o dal provvedimento sulla base del quale il trasferimento è attuato ivi compresi l’usufrutto o l’affitto di azienda. Le disposizioni del presente articolo si applicano altresì al trasferimento di parte dell’azienda, intesa come articolazione funzionalmente autonoma di un’attività economica organizzata, identificata come tale dal cedente e dal cessionario al momento del suo trasferimento.
Nel caso in cui l’alienante stipuli con l’acquirente un contratto di appalto la cui esecuzione avviene utilizzando il ramo d’azienda oggetto di cessione, tra appaltante e appaltatore opera un regime di solidarietà di cui all’articolo 1676.

> Art. 2222 Codice Civile Quando una persona si obbliga a compiere verso un corrispettivo un’opera o un servizio, con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei confronti del committente, si applicano le norme di questo Capo, salvo che il rapporto abbia una disciplina particolare nel Libro IV (1655 e seguenti).

> Art. 36 (Obblighi dei titolari di benefici accordati dallo Stato e degli appaltatori di opere pubbliche)  legge 20 maggio 1970 n. 300; la Corte costituzionale, con sentenza 1 giugno 1998, n. 226 ne ha dichiarato l’illegittimità costituzionale nella parte in cui non prevede che, nelle concessioni di pubblico servizio, deve essere inserita la clausola esplicita determinante l’obbligo per il concessionario di applicare o di far applicare nei confronti dei lavoratori dipendenti condizioni non inferiori a quelle risultanti dai contratti collettivi di lavoro della categoria e della zona.

  Nei  provvedimenti di concessione di benefici accordati ai sensi delle vigenti leggi dallo Stato a favore di imprenditori che esercitano professionalmente un’attività economica organizzata e nei capitolati di appalto attinenti all’esecuzione di opere pubbliche, deve essere inserita la clausola esplicita determinante l’obbligo per il beneficiario o appaltatore di applicare o di far applicare nei confronti dei lavoratori dipendenti condizioni non inferiori a quelle risultanti dai contratti collettivi di lavoro della categoria e della zona.
  Tale obbligo deve essere osservato sia nella fase di realizzazione degli  impianti o delle opere che in quella successiva, per tutto il tempo in cui l’imprenditore beneficia delle agevolazioni finanziarie e creditizie concesse dallo Stato ai sensi delle vigenti disposizioni di legge.
  Ogni infrazione al suddetto obbligo che sia accertata dall’Ispettorato del lavoro viene comunicata immediatamente ai Ministri nella cui amministrazione sia stata disposta la concessione del beneficio o dell’appalto.
  Questi adotteranno le opportune determinazioni, fino alla revoca del  beneficio, e nei casi più gravi o nel caso di recidiva potranno decidere  l’esclusione  del  responsabile, per un tempo fino a cinque anni, da qualsiasi ulteriore concessione di agevolazioni finanziarie o creditizie ovvero da qualsiasi appalto.
  Le  disposizioni di cui ai commi precedenti si applicano anche quando si tratti di agevolazioni finanziarie o creditizie ovvero di appalti concessi da enti pubblici, ai quali l’Ispettorato del lavoro comunica direttamente le infrazioni per l’adozione delle sanzioni
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> Art. 29 (Appalto) Decreto Legislativo 10 settembre 2003 n. 276 dopo le modifiche apportate dal Decreto Legislativo 6 ottobre 2004, n. 251 (art. 6, commi 1 e 2), dalla Legge 27 dicembre 2006, n. 296 (art. 1, comma 911) e dopo la sostiituzione indicata dal Decreto-Legge 9 febbraio 2012, n. 5  convertito con modificazioni dalla Legge 4 aprile 2012, n. 35 (art. 21, comma 1). L’art. 29 nel testo al 7 aprile 2012 è quindi:

  1. Ai fini della applicazione delle norme contenute nel presente titolo, il contratto di appalto, stipulato e regolamentato ai sensi dell’articolo 1655 del codice civile, si distingue dalla somministrazione di lavoro per la organizzazione dei mezzi necessari da parte dell’appaltatore, che può anche risultare, in relazione alle esigenze dell’opera o del servizio dedotti in contratto, dall’esercizio del potere organizzativo e direttivo nei confronti dei lavoratori utilizzati nell’appalto, nonchè per la assunzione, da parte del medesimo appaltatore, del rischio d’impresa. 
  2. In caso di appalto di  opere o di servizi, il committente imprenditore o datore di lavoro è obbligato in solido con l’appaltatore, nonchè con ciascuno degli eventuali subappaltatori entro il limite di due anni dalla cessazione dell’appalto, a corrispondere ai lavoratori i trattamenti retributivi, comprese le quote di trattamento  di  fine  rapporto, nonchè i contributi previdenziali e i premi assicurativi dovuti in relazione al periodo di esecuzione del contratto di appalto, restando escluso qualsiasi obbligo per le sanzioni civili di cui risponde solo  il  responsabile dell’inadempimento.  Ove convenuto in giudizio per il pagamento unitamente all’appaltatore, il committente imprenditore o datore di lavoro può eccepire, nella prima difesa, il beneficio della preventiva escussione del patrimonio  dell’appaltatore  medesimo.  In tal caso il giudice accerta la responsabilità solidale di entrambi gli obbligati, ma l’azione esecutiva può essere intentata nei confronti del committente imprenditore o datore di lavoro solo dopo l’infruttuosa escussione del patrimonio dell’appaltatore. L’eccezione puo’ essere sollevata anche se l’appaltatore non è stato convenuto in giudizio, ma in tal caso il committente imprenditore o datore  di lavoro deve indicare i beni del patrimonio dell’appaltatore sui quali il  lavoratore può agevolmente soddisfarsi.  Il committente imprenditore o datore di lavoro che ha eseguito il pagamento può esercitare l’azione di regresso nei confronti del coobbligato secondo le regole generali.
  3. L’acquisizione del personale già impiegato nell’appalto a seguito di subentro di un nuovo appaltatore, in forza  di  legge,  di contratto collettivo nazionale di lavoro, o di clausola del contratto d’appalto, non costituisce trasferimento d’azienda o di parte d’azienda.
 
3-bis. Quando il contratto di appalto sia stipulato  in  violazione di quanto disposto dal comma 1, il lavoratore interessato può chiedere, mediante ricorso giudiziale a norma dell’articolo  414 del codice di procedura civile, notificato anche soltanto al soggetto che ne ha utilizzato la prestazione, la costituzione di un rapporto di lavoro alle dipendenze di quest’ultimo. In tale ipotesi si applica il disposto dell’articolo 27, comma 2.
 
3-ter. Fermo restando quando previsto dagli articoli 18  e  19,  le disposizioni di cui al comma 2 non trovano applicazione qualora il committente sia una persona fisica che non esercita  attività di impresa o professionale.

> Art. 118 (Subappalto, attività che non costituiscono subappalto e tutela del lavoro) Decreto Legislativo 12 aprile 2006 n.163 (per la Sicilia vedi il testo coordinato con la L.R. 12/2011) – in particolare il comma 6 – nel testo aggiornato, e vigente al 15 novembre 2011, dopo il Decreto Legislativo 11 settembre 2008, n. 152 (l’art. 2 comma 1, lettera aa))

6. L’affidatario è tenuto ad osservare integralmente il trattamento economico e normativo stabilito dai contratti collettivi nazionale e territoriale in vigore per il settore e per la zona nella quale si eseguono le prestazioni; è, altresì, responsabile in solido dell’osservanza delle norme anzidette da parte dei subappaltatori nei confronti dei loro dipendenti per le prestazioni rese nell’ambito del subappalto. L’affidatario e, per suo tramite, i subappaltatori, trasmettono alla stazione appaltante prima dell’inizio dei lavori la documentazione di avvenuta denunzia agli enti previdenziali, inclusa la Cassa edile, assicurativi e antinfortunistici, nonchè copia del piano di cui al comma 7. Ai fini del pagamento degli stati di avanzamento dei lavori o dello stato finale dei lavori, l’affidatario e, suo tramite, i subappaltatori trasmettono all’amministrazione o ente committente il documento unico di regolarità contributiva.

Ad esso si collega l’art. 4 (Intervento sostitutivo della stazione appaltante in caso di inadempienza contributiva dell’esecutore e del subappaltatore) del Decreto Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010 n. 207 il quale recita:

  1. Per i contratti relativi a lavori, servizi e forniture, l’esecutore, il subappaltatore e i soggetti titolari di subappalti ecottimi di cui all’articolo 118, comma 8, ultimo periodo, del codice devono osservare le norme e  prescrizioni dei contratti collettivi nazionali e di zona stipulati tra le parti sociali firmatarie di contratti collettivi nazionali comparativamente più rappresentative, delle leggi e dei regolamenti sulla tutela, sicurezza, salute, assicurazione assistenza, contribuzione e retribuzione dei lavoratori. 
  2. Nelle ipotesi previste dall’articolo 6, commi 3 e 4, in caso di ottenimento da parte del responsabile del procedimento del documento unico di regolarità contributiva che segnali un’inadempienza contributiva relativa a uno o più soggetti impiegati nell’esecuzione del contratto, il medesimo trattiene dal  certificato di pagamento l’importo corrispondente all’inadempienza. Il  pagamento di quanto dovuto per le inadempienze accertate mediante il  documento unico di regolarità contributiva e’ disposto dai soggetti di cui all’articolo  3,  comma 1, lettera  b), direttamente agli enti previdenziali e assicurativi, compresa, nei lavori, la cassa edile. 
  3. In ogni caso sull’importo netto progressivo delle  prestazioni è operata una ritenuta dello 0,50 per  cento;  le ritenute  possono essere svincolate soltanto in sede di liquidazione finale, dopo l’approvazione da parte della stazione appaltante del certificato di collaudo o di verifica di conformità, previo rilascio del documento unico di regolarità contributiva.

> Art. 35 (Misure di contrasto dell’evasione e dell’elusione fiscale) decreto-legge  4  luglio 2006, n. 223 convertito con modificazioni dalla Legge 4 agosto 2006 n. 248 dopo le modifiche introdotte da diverse disposizioni, ultima delle quali Il decreto-legge2 marzo 2012, n. 16 , convertito con modificazioni dalla L. 26 aprile 2012, n. 44, che ha disposto, con l’art. 2, comma 5-bis, la modifica dell’art. 35, comma 28 (vedi nostra news). In precedenza il decreto-legge 3 giugno 2008, n. 97, convertito con modificazioni dalla L. 2 agosto 2008, n. 129 ha disposto, con l’art. 3, comma 8, l’abrogazione dei commi da 29 a 34 dell’art. 35 oltre che il decreto del Ministro dell’economia e delle finanze 25 febbraio 2008, n. 74. Nella versione al 29 aprile 2012 il testo risulta quindi il seguente:

28. In caso di appalto di opere o di  servizi, il committente imprenditore o datore di lavoro è obbligato in solido con l’appaltatore, nonchè con ciascuno degli eventuali subappaltatori entro il  limite di due anni dalla cessazione dell’appalto, al versamento all’erario delle ritenute sui redditi di lavoro dipendente e dell’imposta sul valore aggiunto scaturente dalle fatture  inerenti alle  prestazioni effettuate nell’ambito dell’appalto,  ove non dimostri di avere messo in atto tutte le cautele possibili per evitare l’inadempimento

> Art. 26 (Obblighi connessi ai contratti d’appalto o d’opera o di somministrazione) Decreto Legislativo  9 aprile 2008, n. 81 dopo le modifiche introdotte dal Decreto Legislativo 3 agosto 2009, n. 106 nel testo vigente dal 20 agosto 2009 (il testo è interessato a modifiche ad opera del D.L. 21 giugno 2013 n. 69, “decreto fare”):

1. Il datore di lavoro, in caso di affidamento di lavori, servizi e  forniture  all’impresa  appaltatrice  o  a  lavoratori  autonomi all’interno della propria azienda, o di una singola unita’ produttiva della   stessa,  nonche’  nell’ambito  dell’intero  ciclo  produttivo dell’azienda   medesima,  sempre  che  abbia  la  disponibilità giuridica  dei  luoghi in cui si svolge l’appalto o la prestazione di lavoro autonomo:
    a)  verifica,  con  le  modalita’  previste  dal  decreto  di cui all’articolo   6,   comma   8,   lettera   g),   l’idoneita’  tecnico professionale delle imprese appaltatrici o dei lavoratori autonomi in relazione  ai lavori, ai servizi e alle forniture da affidare in appalto o mediante contratto d’opera o di somministrazione. Fino alla data  di entrata in vigore del decreto di cui al periodo che precede, la verifica e’ eseguita attraverso le seguenti modalità:
      1)  acquisizione  del  certificato di iscrizione alla camera di commercio, industria e artigianato;
      2)  acquisizione dell’autocertificazione    dell’impresa appaltatrice  o dei lavoratori autonomi del possesso dei requisiti di idoneita’  tecnico professionale, ai sensi dell’articolo 47 del testo unico  delle  disposizioni  legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa, di cui al decreto del Presidente della Repubblica del 28 dicembre 2000, n. 445;
    b)  fornisce  agli  stessi  soggetti dettagliate informazioni sui rischi  specifici  esistenti  nell’ambiente  in cui sono destinati ad operare  e  sulle  misure  di  prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attivita’.
2. Nell’ipotesi di cui al comma 1, i datori di lavoro, ivi compresi i subappaltatori:
    a)   cooperano  all’attuazione  delle  misure  di  prevenzione  e protezione  dai rischi sul lavoro incidenti sull’attivita’ lavorativa oggetto dell’appalto;
    b)  coordinano gli interventi di protezione e prevenzione dai rischi cui sono esposti  i lavoratori, informandosi reciprocamente anche  al  fine di eliminare rischi dovuti alle interferenze tra i lavori  delle  diverse  imprese  coinvolte nell’esecuzione dell’opera complessiva.
 3.  Il  datore di lavoro committente promuove la cooperazione ed il coordinamento  di  cui  al  comma 2, elaborando un unico documento di valutazione  dei  rischi che indichi le misure adottate per eliminare o,  ove  cio’  non  e’  possibile,  ridurre  al  minimo  i  rischi da interferenze. Tale documento e’ allegato al contratto di appalto o di opera e va adeguato in funzione dell’evoluzione dei lavori, servizi e forniture. Ai contratti stipulati anteriormente al 25 agosto 2007 ed  ancora  in  corso alla data del 31 dicembre 2008, il documento di cui  al  precedente  periodo  deve  essere allegato entro tale ultima data.  Le  disposizioni del presente comma non si applicano ai rischi specifici  propri  dell’attivita’  delle  imprese  appaltatrici o dei singoli  lavoratori autonomi. Nel campo di applicazione del decreto legislativo  12  aprile 2006 n. 163, e successive modificazioni, tale documento  e’  redatto,  ai  fini dell’affidamento del contratto, dal soggetto  titolare  del  potere  decisionale e di spesa relativo alla gestione dello specifico appalto.
 3-bis.  Ferme  restando  le  disposizioni  di  cui  ai commi 1 e 2, l’obbligo  di  cui  al  comma  3  non si applica ai servizi di natura intellettuale,  alle  mere  forniture  di  materiali  o attrezzature, nonche’  ai  lavori  o servizi la cui durata non sia superiore ai due giorni,  sempre  che  essi  non  comportino  rischi  derivanti  dalla presenza  di  agenti  cancerogeni,  biologici,  atmosfere esplosive o dalla presenza dei rischi particolari di cui all’allegato XI.
3-ter.  Nei  casi  in cui il contratto sia affidato dai soggetti di cui all’articolo 3, comma 34, del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, o in tutti i casi in cui il datore di lavoro non coincide con il  committente,  il  soggetto  che  affida  il  contratto  redige il documento  di  valutazione  dei  rischi  da  interferenze recante una valutazione  ricognitiva  dei rischi standard relativi alla tipologia della prestazione che potrebbero potenzialmente  derivare dall’esecuzione del  contratto.  Il  soggetto  presso  il quale deve essere  eseguito  il  contratto,  prima  dell’inizio dell’esecuzione, integra  il  predetto documento  riferendolo  ai rischi specifici da interferenza  presenti  nei luoghi in cui verra’ espletato l’appalto; l’integrazione, sottoscritta per accettazione dall’esecutore, integra gli atti contrattuali.
4.  Ferme  restando  le disposizioni di legge vigenti in materia di responsabilità solidale per il mancato pagamento delle retribuzioni e   dei   contributi  previdenziali  e  assicurativi,  l’imprenditore committente   risponde  in  solido  con  l’appaltatore,  nonchè con ciascuno  degli  eventuali  subappaltatori,  per  tutti i danni per i quali il lavoratore, dipendente  dall’appaltatore o dal subappaltatore,  non  risulti  indennizzato  ad  opera  dell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) o  dell’Istituto  di previdenza per il settore marittimo (IPSEMA). Le disposizioni del presente comma non si applicano ai danni conseguenza dei rischi specifici propri dell’attivita’ delle imprese appaltatrici o subappaltatrici.
5.  Nei  singoli  contratti di subappalto, di appalto e di somministrazione, anche qualora in essere al momento della data di entrata in vigore del presente decreto, di cui agli articoli 1559, ad esclusione dei contratti di somministrazione di beni e servizi essenziali, 1655, 1656 e 1677 del codice civile, devono essere specificamente  indicati a pena  di nullita’ ai sensi dell’articolo 1418 del codice civile i costi delle  misure  adottate  per eliminare o, ove cio’ non sia possibile, ridurre al  minimo i rischi  in  materia di salute e sicurezza sul lavoro derivanti dalle interferenze delle lavorazioni I  costi  di  cui  primo  periodo  non  sono  soggetti  a ribasso.  Con riferimento ai contratti di cui al precedente periodo stipulati prima del 25 agosto 2007 i costi della sicurezza del lavoro devono  essere indicati entro il 31 dicembre 2008, qualora gli stessi contratti siano ancora in corso  a tale data. A tali dati possono accedere, su  richiesta, il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza  e  gli organismi locali delle organizzazioni sindacali dei lavoratori comparativamente piu’ rappresentative a livello nazionale.
6.  Nella predisposizione delle gare di appalto e nella valutazione dell’anomalia delle offerte nelle procedure di affidamento di appalti di lavori pubblici, di servizi e di forniture, gli enti aggiudicatori sono  tenuti a valutare che il valore economico sia adeguato e sufficiente  rispetto  al  costo  del lavoro e al costo relativo alla sicurezza,  il  quale deve essere specificamente indicato e risultare congruo  rispetto  all’entità e alle caratteristiche dei lavori, dei servizi o delle  forniture. Ai fini del presente comma il costo del lavoro  è determinato  periodicamente,  in  apposite  tabelle,  dal Ministro  del  lavoro,  della  salute  e delle politiche sociali, sulla   base  dei  valori  economici  previsti  dalla  contrattazione collettiva stipulata  dai sindacati   comparativamente piu’ rappresentativi, delle norme in materia previdenziale ed assistenziale,  dei  diversi  settori merceologici e delle differenti aree  territoriali.  In mancanza di contratto collettivo applicabile, il  costo  del  lavoro  e’  determinato  in  relazione  al  contratto collettivo  del  settore  merceologico  piu’ vicino a quello preso in considerazione.
 7.  Per quanto non diversamente disposto dal decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, come da ultimo modificate dall’articolo 8, comma 1, della legge 3 agosto 2007, n. 123, trovano applicazione in materia di appalti pubblici le disposizioni del presente decreto.
 8.  Nell’ambito dello svolgimento di attivita’ in regime di appalto o  subappalto, il personale occupato dall’impresa appaltatrice o subappaltatrice deve essere munito di apposita tessera di riconoscimento corredata di fotografia, contenente le generalita’ del lavoratore e l’indicazione del datore di lavoro.

Art. 13-ter del decreto legge 22 giugno 2012, n. 83 convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134

> D.U.R.C. – Legge 27 dicembre 2006 n. 296, art. 1, commi 1175 e 1176 – D.M. 24 ottobre 2007 – (per l’ergomento vedi anche la pagina dedicata)

 

Interpelli:

n. 15/2009 del 20 febbraio 2009contratto di appalto e Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC) nei lavori pubblici

n. 35/2009 del 15 maggio 2009responsabilità solidale tra committente ed appaltatore per gli adempimenti previdenziali-assistenziali.

n. 3/2010 del 2 aprile 2010responsabilità solidale in materia di appalto e rilascio del Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC)

n. 2/2012 del 27 gennaio 2012contratto di nolo a caldo eccedente il 2% dell’importo delle prestazioni affidate – responsabilità solidale ex art. 35, comma 28, L. n. 248/2006

 

Prassi:

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Circolare 11 febbraio 2011, n. 5Quadro giuridico degli appalti (cfr. in particolare il capitolo Regime di responsabilità solidale)

Agenzia delle Entrate, Circolare 8 ottobre 2012, n. 40Articolo 13-ter del DL n. 83 del 2012 – Disposizioni in materia di responsabilità solidale dell’appaltatore – Chiarimenti

Agenzia delle Entrate, Circolare 1° febbraio 2013, n. 2Articolo 13-ter del DL n. 83 del 2012 – Disposizioni in materia di responsabilità solidale dell’appaltatore – Circolare n. 40/E dell’8 ottobre 2012 – Problematiche interpretative

dell’Agenzia delle Entrate