Il Consiglio di Stato, con ordinanza del 10-11 marzo 2015, ha accolto il ricorso cautelare proposto dalla Confederazione Italiana Libere Professioni, Confprofessioni, avverso l’ordinanza del Tar Lazio dell’11-12 dicembre 2014. Con l’ordinanza i Giudici di Pallazzo Spada riaprono la possibilità, per gli studi professionali, di accedere alla cassa integrazione in deroga dalla quale erano stati esclusi dal D.I. 1 agosto 2014, n. 83473.Ciò con riferimento alla definizione europea di “impresa” (Secondo la nuova definizione, un’impresa è «ogni entità, a prescindere dalla forma giuridica rivestita, che eserciti un’attività economica», vedi La nuova definizione di PMI)
Il Consiglio di Stato ha disposto la trasmissione dell’ordinanza al Tar “per la sollecita ffissazione dell’udienza di merito”.